Il concetto di soft power è stato elaborato da Joseph Nye per inquadrare tutte le strategie perseguite da una potenza al fine di diffondere la propria influenza culturale e politica senza l’utilizzo di metodi coercitivi (definiti hard power).
Per quanto riguarda il continente Europa, questo è stato – soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale – co-influenzato dalle due super-potenze della Guerra Fredda: Stati Uniti e Unione Sovietica. Due modelli di soft power tra loro contrapposti ma sostanzialmente simili nelle linee guida (un nemico assoluto, l’integrazione culturale, e così via), ma tra i quali quello statunitense si è dimostrato più “efficace”.
Oggi la grande contrapposizione è con il modello di soft power russo, che soprattutto in questi ultimi mesi sta vivendo una “nuova primavera” grazie alla notorietà internazionale di Vladimir Putin, ma che al contempo continua a presentare i limiti storici del soft power russo – in primis quelli geografici.
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