Long-Term Megatrends 2018

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Come ogni anno, l’Italian Institute for the Future ha individuato dieci megatrend destinati a influenzare il futuro sul medio e lungo termine, a partire da eventi e cambiamenti avvenuti nell’anno appena concluso. I megatrend sono tendenze complesse in grado di produrre cambiamenti significativi sul lungo periodo, spesso legati a fattori strutturali come la demografia, l’ambiente, l’innovazione scientifica e tecnologica, la mentalità. Per individuarli è necessario saper leggere i segnali deboli che, nel marasma di dati e informazioni di cui siamo quotidianamente inondati, mediati dalle bolle di filtraggio in cui siamo immersi, sfuggono anche all’osservazione più attenta.

COD: MEGATRENDS-2018

Il primo megatrend del report 2018 riguarda l’Unione europea e il pericoloso stallo in cui si trova oggi il processo d’integrazione, fenomeno che può essere fatto risalire al 2005 con l’affossamento della Costituzione europea e che rende difficile immaginare una riforma delle istituzioni comunitarie in grado di rilanciarle in chiave federalista. Segue la rivoluzione della blockchain, una delle parole-chiave dello scorso anno, che promette trasformazioni radicali per la sua logica P2P, nonostante l’attenzione sia oggi tutta concentrata su un fenomeno esclusivamente speculativo come il bitcoin. Il turismo di massa e le sue conseguenze è il terzo megatrend individuato: la crescita spettacolare negli ultimi decenni del numero di viaggiatori internazionali ha trasformato il turismo in un’industria che genera il 10% del PIL mondiale, ma con effetti negativi sull’ambiente e sul tessuto urbano e sociale di molti paesi. Al quarto posto troviamo la questione della parità di genere, rilanciata dal caso Weinstein, che rivela un primo deciso cambio di mentalità riguardo ai tradizionali ruoli di genere, fenomeno che potrebbe accelerare la tendenza all’uguaglianza tra donne e uomini. Segue la possibile frenata della platform economy, cresciuta negli ultimi anni grazie a un totale assenza di regolamentazione, tendenza destinata a invertirsi per la decisione di molti governi, tra cui l’Italia, di regolamentare l’economia on demand e introdurre una web tax in grado di mettere fine all’elusione dei tech-titani internazionali.

Il sesto megatrend, presente anche negli anni scorsi, riguarda le terapie geniche, che hanno registrato nell’ultimo anno una serie di impressionanti risultati grazie alla tecnica di editing Crispr applicata con successo in alcuni protocolli terapeutici sperimentali, spesso in combinazione con le cellule staminali. Si torna alla geopolitica poi con la crescente russofobia in Occidente, sintomo di un ritorno al clima della guerra fredda e di una distanza sempre più incolmabile tra i due blocchi, con conseguenze pericolose per la stabilità internazionale. Segue il timore di una trappola della crescita debole nei paesi europei, a causa del calo demografico e dei redditi bassi, che sembra rendere illusoria la speranza di tornare ai livelli di crescita del PIL dei decenni scorsi e impone di prendere in considerazione anche gli indicatori di benessere equo e sostenibile. Lo spettro di un crollo della fertilità maschile è al centro del penultimo megatrend, sulla scorta di nuovi studi che dimostrano un calo del 50-60% degli spermatozoi registrato negli ultimi decenni nei paesi occidentali, forse effetto di fattori ambientali non ancora noti. Chiude la significativa crescita del car sharing, con alcune stime sul suo futuro e sugli effetti nella pianificazione urbana e nel comparto mondiale dell’automotive.