Quattro anni dopo Futuro in progress, nel quale esplorava i principali trend destinati a caratterizzare il nostro futuro (il libro è esaurito in volume, ma può essere acquistato in ebook sul nostro sito e sulle librerie digitali), il presidente dell’IIF Roberto Paura pubblica un nuovo volume con una tesi più personale, nel quale affronta quello che egli definisce il “cuore di tenebra” della contemporaneità, caratterizzata solo da un apparente “disincanto”. Ci spiega così la ragione del titolo:
La singolarità nuda è un’ipotesi della cosmologia teorica che prevede che, in determinate circostanze e all’interno di determinate teorie, la singolarità al centro di un buco nero – il punto cioè in cui densità e temperatura raggiungono valori infiniti invalidando tutte le leggi della fisica note – non sia “nascosta” da un bordo (l’orizzonte degli eventi) che la rende inosservabile, ma esposta all’osservatore. Gli effetti disturbanti della singolarità sul tessuto stesso della realtà rischierebbero così di propagarsi all’intero spazio-tempo: le capacità predittive delle nostre teorie scientifiche si ritroverebbero in serio pericolo se le singolarità nude esistessero in natura. Credo che al cuore della nostra epoca “disincantata” si nasconda un’analoga singolarità, coperta solo apparentemente da una patina di positivismo che la cela agli sguardi degli osservatori meno attenti. Il pensiero magico e irrazionale che credevamo sconfitto ritorna sotto altre vesti; e il pensiero scientifico e razionale è costretto a farci i conti. Se scoprissimo che anche questa singolarità non è tenuta a bada dall’orizzonte degli eventi, ma esposta, “nuda”, allora ogni nostra speranza di predire il corso del futuro sarebbe destinata a essere frustrata. Non è per caso, dunque, che questo libro esca edito dall’Italian Institute for the Future: è infatti il frutto di una ricerca personale che mi ha portato, dall’epoca in cui l’Istituto è stato fondato, nel 2013, a oggi, a mettere in dubbio le premesse scientiste della previsione delle dinamiche future, che non fanno i conti col carattere fondamentalmente irrazionale della società post-moderna.
Il primo capitolo, Il futuro di silicio, approfondisce la filosofia transumanista (secondo cui l’Uomo dovrà fondersi in futuro con le intelligenze artificiali per raggiungere un nuovo stadio dell’evoluzione umana) e in generale l’ideologia della Silicon Valley, con la sua ossessione per il cosiddetto “soluzionismo tecnologico”, ossia l’idea che la tecnologia sarà in grado di risolvere tutti i problemi, e con la sua fede nella Singolarità, il momento cioè in cui le intelligenze artificiali diverranno più intelligenti dell’Uomo e ci guideranno verso un futuro di pace, progresso e immortalità.
Il secondo capitolo, Perturbazioni nel campo della realtà, si occupa dell’idea che la nostra realtà sia una simulazione, delle sue premesse scientifiche (il principio olografico, la teoria informazione) e delle sue derive pseudo-scientifiche in chiave New Age, fino alle teorie del complotto attuali, riprese da un film come Matrix: un’idea inquietante rilanciata in anni recenti dal filosofo transumanista Nick Bostrom e presa sul serio da diversi fisici teorici, ma che affonda le sue radici nell’immaginario fantascientifico e gnostico.
Il terzo capitolo, Deus Ex Machina, si occupa dei nuovi rapporti tra scienza e fede, in particolare i tentativi della Chiesa di adattare il suo magistero alle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche, con tutti i problemi che ne derivano: in particolare, partendo dalla ricostruzione storica dei primi tentativi di conciliazione con la teoria del Big Bang e della meccanica quantistica, analizzo in dettaglio il dibattito sul principio antropico e la teoria del multiverso, mentre la seconda parte del capitolo è dedicata all’attuale crociata che la Chiesa sembra intenzionata a condurre contro il transumanesimo, considerato come una specie di religione laica che, promettendo la vita eterna in questo mondo, si pone in concorrenza con l’escatologia cristiana.
Nel quarto capitolo, Tra fisica e metafisica, Paura affronta le nuove teorie della fisica contemporanea, in particolare la teoria delle stringhe, la supersimmetria, la ricerca della materia oscura, i tentativi di sviluppare una “teoria del tutto”, e in generale il problema dei limiti della conoscenza scientifica di fronte agli oggettivi problemi che oggi incontra la fisica nel suo tentativo di comprendere la realtà, al punto da sostenere oggi la possibilità di superare il tradizionale metodo scientifico per accettare come vere teorie scientifiche che non possono essere provate a causa dei limiti sperimentali.
Infine, nel quinto capitolo, L’anno in cui il mondo non finì, l’autore su un tema da lui affrontato negli anni tra il 2011 e il 2012, vale a dire l’ossessione contemporanea per la fine del mondo riletta attraverso il “fenomeno 2012”, il nuovo boom del complottismo – le teorie sul Nuovo Ordine Mondiale, gli UFO, le scie chimiche – e la crescita delle teorie catastrofiste, incluso il fenomeno dei prepper, coloro che si preparano alla fine del mondo accumulando scorte di cibo e costruendo bunker sotterranei, cercando di comprendere per quali motivi le teorie apocalittiche tornino costantemente nonostante le loro predizioni non si realizzino mai.
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