Oggi, in campo aerospaziale e a “livello di società”, due esigenze sono sentite: un più razionale e sostenibile “accesso allo Spazio” e una generalizzata crescita di velocità e autonomia del trasporto aereo. Il tutto può essere tradotto con l’utilizzo del volo ipersonico.
Per il primo caso, oggi si raggiunge l’orbita bassa terrestre con missili pluristadio, a decollo verticale, usabili una sola volta, per cui detti ELV– Expendable Launch Vehicle. Si pensi che, con l’eccezione dello Shuttle, tutta l’attività spaziale è stata ad oggi svolta con ELV; esempi di ELV sono il “piccolo” lanciatore Vega e il “grande” lanciatore Ariane 5 dell’ESA, e anche il futuro prossimo parla di ELV con gli studi di Ariane 6. Mentre lo Shuttle permetteva salita e discesa, gli ELV permettono (e per una sola volta) la sola salita; eventualmente portano in orbita appositi velivoli da rientro in volo planato, per il ritorno di persone e merci; un esempio è lo IXV che, l’11 febbraio 2015, ha effettuato un importante test di rientro dall’orbita, dove era stato portato da un Vega.
Per poter visualizzare maggiori informazioni a riguardo, oltre che approfondimenti, e per dare un’occhiata al nostro ospite a sorpresa che abbiamo avuto la possibilità di intervistare, scaricate il paper di seguito inserito:
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