Anche quest’anno il Center for Near Space dell’Italian Institute for the Future ha attribuito il premio “Il futuro prossimo possibile – The next possible future” nell’ambito della competizione globale NASA Space Apps Challenge 2021 a tre team i cui progetti sono risultati più in linea con la vision del CNS (La Città Cislunare) e l’obiettivo di promuovere un futuro sostenibile e di lungo termine dell’umanità nello spazio. Il CNS ha partecipato alle competizioni locali di Brescia, Napoli e Roma con i propri giudici per la definizione dei vincitori locali e dei vincitori del premio “Il futuro prossimo possibile”, a ciascuno dei quali è stato consegnato un assegno del valore di 500 euro. Hanno fatto parte della Giuria CNS, coordinata dal direttore del CNS, Rino Russo: Guido De Martino, Veronica Moronese, Fabio Paudice, Roberto Paura.
“Quest’anno l’hackathon più grande del mondo ha fatto registrare un nuovo record: oltre 300 città partecipanti”, segnala Rino Russo, direttore del CNS. “Tuttavia, come l’anno scorso, per effetto della pandemia è stato necessario privare i partecipanti del piacere e della grande utilità di lavorare insieme de-visu. I giovani partecipanti italiani, dagli 11 anni in su, hanno comunque dimostrato ancora una volta tutta la loro creatività; accoppiata a quella che mi piace chiamare la loro ‘non-formattazione’, ha generato interessanti proposte. L’iniziativa ha raggiunto così i suoi obiettivi, pur limitando la possibilità di far emergere il lavoro che in meno di due giorni i ragazzi hanno prodotto. Le domande delle giurie sono state occasioni per comprendere che dietro le poche slide e i pitch di 3 minuti spesso c’è molto altro, una progettualità ragionata che non può non colpire. Il CNS è letteralmente impressionato da tutti questi elementi e da come lo Spazio stia riacquisendo nuove posizioni nelle priorità delle giovani generazioni”.
Per la competizione di Brescia il premio è stato conferito al team “Rolling Folks”, composto da Manuel Fabris, Luca Lanzoni, Alessandro Roasio, Giovanni Silva, Sparti Taci, Lorenzo Voltini. Il loro progetto Houston, PLS! è un piccolo videogame realizzato in risposta alla sfida NASA “The Trail to Mars: Can You Keep Your Crew Alive?”, che chiedeva di immaginare soluzioni per affrontare i rischi di salute connessi ai futuri viaggi umani per Marte. Nel videogioco, indirizzato ai più piccoli, viene simulato un centro di controllo di una missione umana interplanetaria, dove il giocatore è chiamato a risolvere problemi che l’equipaggio si ritrova di volta in volta ad affrontare, sia legati a incidenti che a problemi psicologici o di salute. Il gioco è pensato per promuovere la consapevolezza verso le future sfide delle missioni umane nello spazio profondo. Per tutti i dettagli: https://2021.spaceappschallenge.org/challenges/statements/the-trail-to-mars-can-you-keep-your-crew-alive/teams/rolling-folks/project.
Per la competizione di Napoli il premio è stato conferito al team “Procrastonauts”, composto da Lorenzo Bianco e Nicola di Gruttola Giardino. Il loro progetto, FUN.G.U.S., in risposta alla sfida NASA “Have Seeds – Will Travel!” (un omaggio al titolo del primo romanzo di Robert Heinlein Have Spacesuits – Will Travel) per immaginare futuri sistemi di alimentazione per missioni umane di lungo termine nello spazio, ipotizza una coltivazione auto-sostenibile di funghi, scelti per il loro alto contenuto proteico e vitaminico, ma anche per la ridotta esigenza di acqua, la lunga conservazione, i tempi rapidi di crescita e la minima occupazione di volume. Il loro sistema di produzione micologico è pensato per alimentare un equipaggio di 4-6 astronauti durante una missione su Marte ed essere eventualmente esteso sulla superficie marziana. Per tutti i dettagli: https://2021.spaceappschallenge.org/challenges/statements/have-seeds-will-travel/teams/procrastonauts/project.
Per la competizione di Roma il premio è stato conferito al team “Croponauts”, composto da Samuele Ciuffreda, Alessandro Favia, Giovanni Grimaldi, Raffaella Lanzadoro, Andrea Musacchio. Il loro progetto, S.P.I.G.A. (Storable Polymodular Inflatable Greenhouse for Astronauts), anch’esso in risposta alla sfida NASA “Have Seeds Will Travel”, consiste in un modulo gonfiabile che funge da serra per coltivazione aeroponica utilizzabile in diversi scenari di missione. L’innovatività consiste in una soluzione utilizzabile tanto sulla Luna e Marte quanto sulla Terra o in una stazione orbitale, estendibile grazie alla configurazione modulare a seconda delle esigenze alimentari. Il progetto di base è pensato per un equipaggio di cinque astronauti. Per tutti i dettagli: https://2021.spaceappschallenge.org/challenges/statements/have-seeds-will-travel/teams/croponauts/project.