• 23 Ottobre 2019

Ecco i vincitori del premio “Il futuro prossimo possibile” alla NASA Space Apps Challenge

Ecco i vincitori del premio “Il futuro prossimo possibile” alla NASA Space Apps Challenge

Ecco i vincitori del premio “Il futuro prossimo possibile” alla NASA Space Apps Challenge 960 720 Roberto Paura

Immaginare il futuro umano nello Spazio ben oltre la Luna e Marte: era questa una delle richieste dell’edizione 2019 della NASA Space Apps Challenge, il più grande hackathon del mondo che si è tenuto in contemporanea in 242 città in tutto il pianeta dal 18 al 20 ottobre. Per la prima volta, il Center for Near Space dell’Italian Institute for the Future, da tre edizioni co-organizzatore dell’edizione napoletana promossa e sponsorizzata dal Consolato generale USA nel Sud Italia (insieme all’Università di Napoli Federico II e a IREA-CNR), ha messo a disposizione il premio “Il futuro prossimo possibile”, due contributi da cinquecento euro ciascuno per l’edizione di Napoli e di Torino ai due progetti che maggiormente rispondessero alla vision del CNS. I vincitori sono stati, a Napoli, il team Chronos, e a Torino il team KuiperCorp.

Entrambi hanno presentato progetti nell’ambito della challenge “The Trans-Neptunian Spaceway”, che chiedeva di proiettarsi in un futuro più lontano e immaginare, similmente alla ferrovia Transiberiana che collega l’Oriente e l’Occidente, una spaziostrada trans-nettuniana che porti turisti e imprenditori nelle regioni più esterne del Sistema Solare, oltre l’orbita di Nettuno, progettando mezzi e campagne di marketing.

Il team “Chronos” ha elaborato la campagna di comunicazione di un’agenzia che nel 2045 si occuperà di portare gli esseri umani ai confini del nostro Sistema Solare, attraverso tre rotte: la “Red Dot” che tocca Terra, Giove, Tritone (luna di Nettuno) e Nettuno; la rotta “Blue Ring” che collega Saturno, Plutone e il suo satellite Caronte; e “Green Hype”, che tocca Urano, Makemake e Huamea, due piani nani recentemente scoperti nella fascia di Kuiper. Utilizzando i dati messi a disposizione dalla NASA sul sito https://solarsystem.nasa.gov/ il team Chronos ha fornito anche informazioni per potenziali imprenditori su metalli, gas e altri elementi di cui questi corpi celesti sono ricchi, e ha elaborato un’avveniristica presentazione per mostrare le tre rotte ideate, nonché una landing page disponibile all’indirizzo https://chronos2045.squarespace.com/ (password: 2045). I membri del team Chronos sono Salvatore Albachiara, Deborah Buonafine, Matteo D’Iorio, Raffaele Minichini, Emanuele Palomba, Marco Penta, Pasquale Scogniamiglio e Raffaele Sparago, premiati per il CNS da Vincenzo Torre e Rino Russo.

Da Torino invece il team KuiperCorp ha a sua volta elaborato una brochure promozionale con i servizi offerti ai futuri viaggiatori spaziali. Dalle estrazioni minerarie sugli asteroidi alle rotte turistiche che permettono di passeggiare sul “cuore” di Plutone, visitare l’insediamento dei pionieri di Haumea City e vivere un’esaltante esperienza sciistica sulle montagne coperte di neve rossa su Caronte. Il team ha progetto una rotta con relative infrastrutture di trasporto: dal lanciatore terrestre, i viaggiatori raggiungono lo Spazioporto Terra per poi imbarcarsi in un’astronave da crociera fino allo spazioporto in orbita intorno a Plutone, da dove potranno scendere sulla superficie del pianeta o della sua luna, oppure optare per rotte-charter verso i corpi della fascia di Kuiper. Il team ha anche disegnato le fregate di trasporto incaricate di portare minerali e altri materiali estratti o prodotti ai confini del Sistema Solare sulla Terra. Le spazionavi da crociera saranno autosostenibili grazie a sistemi idroponici, cibo prodotto con stampa 3D e reattori nucleari, disponendo inoltre di caffetteria, palestra e spazi comuni. Il team KuiperCorp è composto da Davide Antonucci, Nicola Aschero, Luca Crippa, Luca Fragapane e Riccardo Rota, ed è stato premiato per il CNS da Pietro Messidoro.

“Chiedevamo ai team di tenere in considerazione gli scenari elaborati dal CNS, esemplificati nel concetto di Città Cislunare, secondo cui nei prossimi anni il numero di persone che vivranno tra la Terra e la Luna saranno migliaia e avranno bisogno di nuovi tipi di habitat, vivibili da chiunque (non solo astronauti super-addestrati), nonché una stazione di concezione diversa dal Lunar Gateway in fase di progettazione da parte della NASA, che possa essere invece autosufficiente, come quella che il team Orbitecture ha elaborato con il progetto SpaceHub”, spiega Rino Russo, direttore del CNS e vicepresidente di IIF. Attualmente il team Orbitecture, coordinato dall’architetto Massimo Pica Ciamarra, sta elaborando un progetto per una città lunare di nuova concezione.

Sponsor dell’edizione di Napoli e del premio “Il futuro prossimo possibile” sono stati BlueEngineering, CO.RI.S.T.A., Powerflex e LeadTech.

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