Il futuro non è né unico né statico, ma molteplice e in evoluzione. Oggi siamo piuttosto a nostro agio con questa idea, ma nel corso della storia umana il concetto di futuro è cambiato in modo anche radicale, spesso con il mutare dell’idea di tempo. A cambiare è anche il nostro approccio al futuro: oggetto di predizioni da parte degli antichi oracoli, di speranze e timori escatologici da parte di teologi e predicatori, di utopie e distopie da parte di scrittori e filosofi, fino al moderno sogno positivista della previsione scientifica e oggettiva. Con Il futuro. Una breve introduzione – pubblicato in originale nella prestigiosa collana “Very Short Introduction” della Oxford University Press e ora disponibile nella traduzione dell’Italian Institute for the Future – Jennifer Gidley traccia non solo un quadro storico dell’evoluzione del nostro di modo di pensare il futuro, ma anche un’inedita rassegna delle teorie, dei metodi, dei dibattiti dei futures studies, la disciplina che oggi rappresenta il più avanzato fronte di analisi della molteplicità dei futuri possibili. Attraverso i diversi approcci ai futuri, le grandi tendenze globali e le sfide di lungo termine che ci attendono, Gidley accompagna il lettore alla scoperta di una straordinaria impresa del sapere, che ha per posta il destino stesso della civiltà umana.
“In questa brillante ‘breve introduzione’ al futuro, Jennifer Gidley offre finalmente anche al lettore italiano una sintesi chiara ed efficace non solo di ciò che rappresenta l’ambito di lavoro degli studiosi e dei professionisti dei futures studies, ma anche delle diverse tendenze, teorie, concezioni di questa meta-disciplina”, scrive Roberto Paura, presidente dell’Italian Institute for the Future, nella prefazione al volume. “In questo libro Jennifer Gidley dimostra perché l’idea di una scienza del futuro, chimera perseguita a partire dall’Illuminismo, sia sbagliata; e perché invece dobbiamo parlare di futuri al plurale, cosa che richiede un radicale cambiamento di paradigma nel modo in cui pensiamo all’avvenire. I cinque approcci ai futuri proposti da Gidley, che prendono le mosse da quello empirico-positivista della futurologia classica per poi dipartirsi sotto la spinta della svolta postmodernista nelle scienze sociali, mostrano che i futures studies non sono affatto un settore ormai sorpassato che non ha più molto da dire, ma godono oggi di grande dinamismo e creatività”.
Jennifer M. Gidley è stata inserita nella World’s Top 50 Female Futurists di Forbes (2020). Già presidente della World Futures Studies Federation, per la quale ha diretto progetti per conto dell’UNESCO in numerosi paesi emergenti per lo sviluppo dei leader del futuro, è psicologa e docente all’Institute for Sustainable Futures della University of Technology di Sidney e alla Southern Cross University in Australia.
Edizione italiana a cura di Roberto Paura
Traduzione di Vincenzo Torre